![cicala e la formica cicala e la formica]()
La Cicala che imprudente
tutta estate al sol cantò,
provveduta di niente
nell’inverno si trovò,
senza più un granello e senza
una mosca nella credenza.
Affamata e lamentosa
va a cercar della Formica
e le chiede qualche cosa,
qualche cosa in cortesia
per poter fino alla prossima
primavera tirar via:
promettendo per l’agosto,
in coscienza l’animale,
interessi e capitale.
La Formica che ha il difetto
di prestar malvolentieri,
le domanda chiaro e netto:
“Che hai fatto tu fino a ieri?”
“Cara amica, a dire il giusto,
non ho fatto che cantare
tutto il tempo”. “Brava, ho gusto,
balla adesso, se ti pare!”.
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